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Friday, May 20, 2016

L'ipocrisia della Norvegia : tredici nuove concessioni a mare









This is yet another example of Norway as an environmental hypocrite

Greenpeace Norway

Il giorno 18 Maggio 2016 il govero Norvegese ha aperto un nuovo pezzo di Artico alle trivelle con ben 13 concessioni. E' la prima volta che vengono assegnate concessioni nuove in vent'anni. La cessione formale delle licenze per fare airgun, esplorazione e trivelle potrebbe arrivare gia' nei primi mesi del 2017.

Secondo il ministro del petrolio Tord Lien, e' questo "un nuovo capitolo" nell'industria petrolifera di Norvegia.

Le ditte coinvolte sono dieci fra cui la Statoil norvegese e le americane ConocoPhillips e la Chevron che potranno trivellare nel cosiddetto Arctic Barents Sea, precedentemente acque contese con la Russia. Sono zone vergini, mai esplorate prima e infatti Lien dice che il potenziale e' enorme. Le altre ditte sono la Lundin Norway, Dea Norge, Idemitsu Petroleum Norge, Centrica Resources, Det norske oljeselskap, Capricorn Norge, Petoro, Tullow, OMV, Lukoil Overseas Petroleum. La Shell si era ritirata qualche mese fa. 

L'idea e' che ora che i prezzi calano, e che i pozzi attivi diventano "maturi" e quindi producono meno, e' il tempo di cercare altre fonti di reddito. 

La produttivita' norvegese e' calata della meta' dal 2000 ad oggi, sono andati persi 25,000 posti di lavoro solo dal 2013 ad oggi.

Ovviamente gli ambientalisti non potevano non far sentire la loro feroce opposizione e non notare l'ipocrisia della Norvegia.

Ma ... e l'ambiente? E possibili perdite o scoppi in Artico? E i cambiamenti climatici? E le parole dette a Parigi? Erano vere o solo bla bla promesse per il 2050?  Il direttore di Greenpease Norvegia, Truls Gulowsen ricorda che a Parigi la Norvegia si era impegnata a far di tutto per contenere l'aumento di temperatura sotto gli 1.5 gradi centigradi e che l'apertura di nuove concessioni e' contraria a questo obiettivo. Come possono in coscienza loro volere trivellare costoro?

Ovviamente il ministro Tord Lien dice che sara' tuttapposto. Dice:
“We have almost 40 years of operational experience in the Barents Sea. The operational conditions in the areas where we are awarding acreage today, are well known from other parts of the Norwegian Continental Shelf. Oil and gas activities in Norway will only take place within a sound health, safety and environment framework. This also goes for the acreages we are awarding today.”

Si si, e infatti ogni tanto ci sono perdite, incendi, e il Petroleum Safety Authority che spesso trova carenze di manutezione, programmazione e controlli.

Si vede che il verde dei petro-dollari e' piu' forte del verde della petrol-coscienza, pure in Norvegia.

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